Intervento su cervo

Intervento su cervo

In Italia, la coesistenza tra infrastrutture umane e fauna selvatica rappresenta una sfida continua per la biodiversità. Spesso si pensa che l’impatto negativo delle infrastrutture si limiti agli incidenti stradali o ferroviari, o agli ostacoli posti da strutture energetiche come i campi eolici e gli elettrodotti. Tuttavia, un elemento altrettanto critico è rappresentato dalla rete idrica superficiale, come canali e invasi, che può incidere significativamente sulla vita degli animali, soprattutto dei mammiferi.

Gli incidenti legati a queste strutture possono causare agli animali lesioni che vanno da semplici abrasioni a gravi traumi o annegamenti con esiti infausti. In questo contesto, l’attività del personale veterinario specializzato diventa cruciale per prevenire e mitigare tali eventi. Questi professionisti sono spesso chiamati a intervenire per il recupero degli animali in difficoltà, utilizzando tecniche come la telenarcosi per la cattura e la stabilizzazione, fino alla meno auspicata somministrazione di farmaci per il fine vita.

Un esempio recente di tale intervento è stato documentato a Ronchi dei Legionari, in provincia di Gorizia, dove un cervo maschio del peso di circa 140 kg è finito in un canale di bonifica. Il recupero è stato effettuato grazie all’azione congiunta del Corpo dei Vigili del Fuoco e del personale del Corpo Forestale Regionale del Friuli Venezia Giulia. Fortunatamente, a parte un generale affaticamento e ipotermia, il cervo non presentava lesioni gravi. Dopo il salvataggio, l’animale è stato rilasciato in un’area protetta del Carso Goriziano, dimostrando l’efficacia e l’importanza delle operazioni di salvataggio per la conservazione della fauna selvatica.

Questi episodi evidenziano la necessità di una maggiore consapevolezza e di azioni concrete per proteggere gli animali selvatici dall’impatto delle infrastrutture umane, garantendo così la coesistenza armonica tra uomo e natura.